l’alterazione interattiva
(o nanismo congenito)
e proiettivo dell’io
è controproducente
-Riflette specchi simmetrici infiniti, che guardano cio’ che guardi e lo guardano ancora, più piccolo, e sempre-
ad endorfine surrenali
a fiotti solitari
reiterati
non paga il cumulo
degli attimi
-Penelope autoreferenziata non sviluppa esiti organici o membrane, perpetuando l’impronta genica, ma la disperde-
E grandi là-
-branchi del senso
bisogni consociati
incerti etimi concreti
di coppia che
raggruma e volgarizza
non sa-do(lori)
-E là la morte dei seni, l’abito denaro ciclico, che spegne enfasi, ticket delle gonadi, gettone gettato in fori lignei-
(Tom)maso, il clima
è madido
orga-nizzando (i)smi
io meno di flora toccabile
-ver(ti)gine in chiave di sol, frenetica, schiudimi porte nascoste a scanner, rivelando note fasi del tuo creare ritmico-
Anoressiche grida
con intenso vag(ito)
ina(bile), ac-cogliente
e sconosciuto a te
ogni volta
-Perchè non hai corazza, nemmeno gracile, rimandi i tuoi dividendi ad interim, a Idi, alla fine di Brumaio, il resto (h)a voce-
Ma se verrai
non subito
mi scruterai lo scopo
#1 di littlepot il 11 ottobre 2007 - 22:39
Vedi? Questa è molto più interessante, soprattutto il gioco di parole metaforico alla fine. E’ questo che intendo quando parlo di visioni. Però quelle parentesi… aiuto.
A presto rileggerti,
*Cheers*
#2 di apolide il 12 ottobre 2007 - 17:31
Io l’ho riletta la mattina dopo averla scritta, e non ci ho capito granchè nemmeno io… Grazie della lettura e del giudizio risolutivo, poi passo di là e mi inscrivo.
ciao