Articoli con tag arte e tecnologia

Il rapporto tra tecnologia e arte (11) – Lingering – Steven Perdikis

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“Lingering” [trad. ‘persistenza’] è un’opera di media art di Steven Perdikis, che cerca di esplorare e collegare la natura effimera della memoria con l’esperienza e la tecnologia. Il risultato appare ricco di richiami a stati alterati/meditativi di coscienza, o comunque onirici. Infatti meditazione e sonno sono quelle condizioni in cui la nostra coscienza si espande e si diffonde, è ‘altra’ e non distinta con l’intorno, si incontra e si mescola con realtà che nella veglia non emergono. Lo spettatore è invitato a sperimentare frammenti di tempo, incapsulati all’interno dello spazio sullo schermo. In “Lingering”, il tempo diventa dinamico, concentrato e non-significante. “Lingering”, dunque, come ‘persistenza’, è effimero e il suo destino è la dissoluzione, ma esso vive e risplende fintanto che permane nella mente dello spettatore.

Steven Perdikis è un giovane artista che lavora in diverse di discipline quali fotografia, video, e scrittura. I suoi ambiti di ricerca vertono sui cicli, sull’effimero, e sulla natura transitoria dell’esistenza.
Come artista emergente, i suoi lavori sono stati esposti in diverse mostre e pubblicati. Attualmente studia per conseguire un diploma di specializzazione in Arti Visive presso la University of South Australia, che lo porterà a un Master in Visual Art.

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Il rapporto tra tecnologia e arte (10) – Wissengewächs – un’installazione di Laurent Mignonneau e Christa Sommerer

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Dopo aver stupito il mondo della scienza e dell’arte nel 1992 con il progetto “Interactive plant growing“,  Laurent Mignonneau e Christa Sommerer (francese lui, austriaca lei), bissano e realizzano Wissengewächs, una facciata interattiva con 16 schermi che reagisce ai movimenti dei fruitori generando realtà virtuali vegetali.

Questa installazione è stata progettata da Mignonneau e Sommerer per la Città della Scienza a Braunschweig, Germania nel 2007. E’ ospitata nella piazza del duomo della città, all’interno di una biblioteca in cui i cittadini di Braunschweig possono scambiare i loro libri  in materia di scienza, con l’obiettivo di coinvolgerli nell’approfondimento delle discipline scientifiche.

La superficie esterna della Serra è dotata di 16 Schermi interattivi progettati e realizzati dai due artisti e dotati di sensori che misurano la presenza di movimenti: questi sono pilotati da un software appositamente ideato.
Come nella precedente installazione, l’interazione con i fruitori causa la crescita delle piante vitruali sugli schermi.
I passanti che attraversano a piedi lo spazio monitorato dai sensori, causano la crescita e la continua evoluzione di sempre  diversi giardini virtuali che rispecchiano la loro interazione con la facciata e vogliono rappresentare il concetto di crescita del sapere. Infatti il nome “Wissensgewächs” dato all’installazione significa letteralente Strumento di crescita della conoscenza.

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Il rapporto tra tecnologia e arte (9) – La mail art

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Baroni Real Corrispondence 6
Vittore Baroni, “Real Corrispondence 6”, 1981 (parte di una serie di flyers omonimi)

La mail art, importante espressione artistica collettiva dell’epoca moderna , è uno dei movimenti artistici più longevi della storia e precorre di diversi decenni l’affermazione delle manifestazioni artistiche “di rete”.
Tale forma di comunicazione si afferma grazie alla “New Corrispondence school of Art” di Ray Johnson nel 1962, all’interno del gruppo Fluxus.

In poche parole la mail art consiste in una rete (per questo viene detta Network della Mail Art) di relazioni che è possibile instaurare attraverso il circuito postale e si svolge in pratica spedendo e ricevendo lettere da molte parti del globo, instaurando legami “virtuali” con tanti individui uniti semplicemente dalla voglia di comunicare.

Il network della mail art ha sempre avuto, negli innumerevoli progetti interattivi che ne sono in qualche modo il fondamento, forti connotazioni sociali, e, nelle sue forme più libere è stata spesso parte integrante di pratiche di movimento libertarie e controculturali.

E’ quindi adeguato preambolo di quelle nuove e odierne iniziative “antagoniste” che vanno a costituire la sua versione evoluta, nota ai più come net art.

Negli anni ’60/’70 la mail art ha massicciamente sostenuto i messaggi di urgenza pacifista ed è stata un ottimo veicolo di diffusione, per esempio, delle estetiche dell’era psichedelica, con le tante cartoline realizzate artigianalmente dai colori elettrici e dalle grafiche sognanti e distorte che circolavano per il mondo come segno di ‘fratellanza’; più avanti saranno le subculture punk ed industriale a fare largo uso del network mail art, per fare circolare il proprio dissenso nei confronti del sistema.

La riflessione e la presa di posizione su tematiche sociopolitiche sono costanti nella mail art.

Vittore Baroni, attivista della mail art negli anni ’80, scrive:

“Una lettera indirizzata a te personalmente, dall’angolo più lontano del globo, è un filo di energia che lancia messaggi più potente di uno show sul primo canale TV. Attraverso il sistema postale puoi scoprire una trama di energia planetaria, un network di amore, arte, follia. Ogni cosa è possibile, ogni cosa funziona. Per certi versi è come pescare a caso in una piscina piena di stranezze.”

Attualmente delle forme “evolute” di mail art sopravvivono ancora, sotto forma di mailing list, che sono l’ esatto equivalente digitale delle reti di posta tradizionali, cui è sostituita la forma elettronica dell’e-mail. Affrontano le problematiche e gli interessi più disparati, e sopravvivono ancora molte mailing list che interconnettono persone sensibili a discussioni politiche, sociali, artistiche.

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