Articoli con tag recensioni
Lightning Field: un’installazione “elettrizzante”
Pubblicato da Apolide in '900, arte, critica, immagini, installazione, laboratorio, land art, lightning field, recensione, recensioni, scheda, walter de maria il 5 agosto 2010
Walter de Maria nasce nel 1935 a Albany, in California. E’ uno dei maggiori esponenti della land art. L’opera per la quale è maggiormente conosciuto è “Lightning Field” (1971-1977), nel Nuovo Messico. In questa installazione ambientale permanente viene esplorato il rapporto tra il suolo e l’ elettiricità dell’atmosfera. La struttura si compone di 400 pali dell’acciaio inossidabile organizzati in una griglia rettangolare, che copre un terreno di un miglio per un chilometro di lato. I parafulmine attraggono l’elettricità dell’aria, convogliandola al suolo e creando effetti davvero spettacolari. Il “Dia Center for the Arts” ha sovvenzionato questa installazione e continua a manutenerla. E’ ancora possibile visitarla, in qualche notte dal cielo carico di nuvole.
Il materiale fotografico di questa scheda proviene dal sito del Dia Center for the Arts
Tre poesie di Erich Fried
Pubblicato da Apolide in '900, letteratura, parole, poesia, recensioni il 3 agosto 2010
La cosa che mi ha colpito di più di questo poeta è l’uso sapiente che fa dell’anafora: la ripetizione non è un vuoto reiterare, ma un pretesto per approfondire punti di vista, per eliminare il superfluo, per arrivare in profondità.
Erich Fried è nato a Vienna nel 1921, nel 1938 lasciò l’Austria e si trasferì a Londra. Tra i suoi volumi di poesia: Germania (Deutschland, 1944), Contestazioni (Anfechtungen, 1967), Cento poesie senza patria (100 Gedichte ohne Vaterland, 1978). Tra i romanzi e racconti: Figli e pazzi (Kinder und Narren, 1957), Un soldato e una ragazza (Ein Soldat und ein Mädchen, 1960), Quasi tutto il possibile (Fast alles Mögliche, 1975). Nei suoi testi la sperimentazione formale si unisce all’impegno politico. Nel 1988 viene pubblicato un suo libro di poesie: “È quel che è. Poesie d’amore di paura di collera”, che avrà grande successo per il pubblico italiano e, da cui sono tratte la maggior parte delle poesie che seguono.
QUEL CHE E’
è assurdo
dice la ragione
è quel che è
dice l’amore
E’ infelicità
dice il calcolo
non è altro che dolore
dice la paura
è vano
dice il giudizio
è quel che è
dice l’amore
è ridicolo
dice l’orgoglio
è avventato
dice la prudenza
è impossibile
dice l’esperienza
è quel che è
dice l’amore
LEGGERE POESIE
Chi
da una poesia
si aspetta la salvezza
dovrebbe piuttosto
imparare
a leggere poesie
Chi
da una poesia
non aspetta alcuna salvezza
dovrebbe piuttosto
imparare
a leggere poesie.
SEMPRE PIU’ DIFFICILE
vederti una volta sola
e poi mai più
dev’essere più facile
che vederti ancora una volta
e poi mai più
Vederti ancora una volta
e poi mai più
dev’essere più facile
che vederti ancora due volte
e poi mai più
Vederti ancora due volte
e poi mai più
dev’essere più facile
che vederti ancora tre volte
e poi mai più
Ma io sono uno sciocco
e voglio vederti
ancora molte volte
prima
di non poterti vedere
mai più.
Il rapporto tra tecnologia e arte (10) – Wissengewächs – un’installazione di Laurent Mignonneau e Christa Sommerer
Pubblicato da Apolide in apolide, arte, arte e tecnologia, avanguardia, critica, grafica, informatica, installazione, Interactive plant growing, libri, media-art, mignonneau, parole, realtà virtuale, recensione, recensioni, scheda, significato, sommerer, video, vita simulata, Wissengewächs il 25 marzo 2009
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Dopo aver stupito il mondo della scienza e dell’arte nel 1992 con il progetto “Interactive plant growing“, Laurent Mignonneau e Christa Sommerer (francese lui, austriaca lei), bissano e realizzano Wissengewächs, una facciata interattiva con 16 schermi che reagisce ai movimenti dei fruitori generando realtà virtuali vegetali.
Questa installazione è stata progettata da Mignonneau e Sommerer per la Città della Scienza a Braunschweig, Germania nel 2007. E’ ospitata nella piazza del duomo della città, all’interno di una biblioteca in cui i cittadini di Braunschweig possono scambiare i loro libri in materia di scienza, con l’obiettivo di coinvolgerli nell’approfondimento delle discipline scientifiche.
La superficie esterna della Serra è dotata di 16 Schermi interattivi progettati e realizzati dai due artisti e dotati di sensori che misurano la presenza di movimenti: questi sono pilotati da un software appositamente ideato.
Come nella precedente installazione, l’interazione con i fruitori causa la crescita delle piante vitruali sugli schermi.
I passanti che attraversano a piedi lo spazio monitorato dai sensori, causano la crescita e la continua evoluzione di sempre diversi giardini virtuali che rispecchiano la loro interazione con la facciata e vogliono rappresentare il concetto di crescita del sapere. Infatti il nome “Wissensgewächs” dato all’installazione significa letteralente Strumento di crescita della conoscenza.
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