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Il rapporto tra tecnologia e arte (11) – Lingering – Steven Perdikis
Pubblicato da Apolide in arte, arte e tecnologia, coscienza, critica, effimero, installazione, media-art, memoria, onirico, parole, percezione, reale, recensione, scheda, significato, steven perdikis, tecnologia e arte, transitorio, video, video-art, video-arte il 28 novembre 2009
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“Lingering” [trad. ‘persistenza’] è un’opera di media art di Steven Perdikis, che cerca di esplorare e collegare la natura effimera della memoria con l’esperienza e la tecnologia. Il risultato appare ricco di richiami a stati alterati/meditativi di coscienza, o comunque onirici. Infatti meditazione e sonno sono quelle condizioni in cui la nostra coscienza si espande e si diffonde, è ‘altra’ e non distinta con l’intorno, si incontra e si mescola con realtà che nella veglia non emergono. Lo spettatore è invitato a sperimentare frammenti di tempo, incapsulati all’interno dello spazio sullo schermo. In “Lingering”, il tempo diventa dinamico, concentrato e non-significante. “Lingering”, dunque, come ‘persistenza’, è effimero e il suo destino è la dissoluzione, ma esso vive e risplende fintanto che permane nella mente dello spettatore.
Steven Perdikis è un giovane artista che lavora in diverse di discipline quali fotografia, video, e scrittura. I suoi ambiti di ricerca vertono sui cicli, sull’effimero, e sulla natura transitoria dell’esistenza.
Come artista emergente, i suoi lavori sono stati esposti in diverse mostre e pubblicati. Attualmente studia per conseguire un diploma di specializzazione in Arti Visive presso la University of South Australia, che lo porterà a un Master in Visual Art.
Il rapporto tra tecnologia e arte (8) – un essere transgenico come opera d’arte: GFP Bunny
Pubblicato da Apolide in alba, apolide, arte, arte e tecnologia, arte gentica, arte transgenica, avanguardia, coniglio transgenico, critica, eduardo kac, genetica, GFP Bunny, immagini, recensione, recensioni, scheda, significato, sperimentale, sperimentazione il 9 marzo 2009
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Il progresso scientifico tecnologico del XX secolo ha portato conseguenze anche nel campo della biologia e della genetica. A partire dagli anni ’90, il genoma di molti esseri viventi, tra cui anche quello umano, è stato mappato, ed è ora possibile produrre degli animali ibridi mutanti detti transgenici, che incorporano, cioè, geni appartenenti a differenti specie.
Non poteva non esplorare i nuovi orizzonti materializzati dalla ricerca genetica un bio-artista brasiliano, Eduardo Kac, di cui abbiamo già parlato qui, a proposito dei biotopi.
Nel 2000 nasce Alba, nota anche come GFP Bunny.
Alba, è il nome assegnato da Kac e dalla sua famiglia alla prima coniglietta transgenica fluorescente frutto di un esperimento privo di valore dal punto di vista scientifico ed economico, ma dalle importanti implicazioni artistiche.
Le tecniche usate sono pratica comune da alcuni anni in qualunque laboratorio di genetica. E’ stata creata nel febbraio 2000 presso l’istituto di Ricerca Agronomica francese; nel genoma di Alba sono stati inseriti geni di una medusa (Aequorea Victoria) la cui proprietà è quella di emettere una luminosità fluorescente nelle profondità degli oceani. E’ albina, ma sotto una lampada di Wood e di notte, diventa fluorescente.
L’opera d’arte, con GFP Bunny di Kac non è più un artefatto, ma un essere vivente in cui il medium e il soggetto coincidono.
E’ interessante riportare la definizione che l’artista stesso dà dell’arte transgenica:
É una forma di arte innovativa basata sull’uso di tecniche di ingegneria genetica per creare esseri viventi unici.
Non c’è l’arte Transgenica senza un impegno consolidato e una responsabilità per la nuova forma di vita cosi creata.
Un impegno etico è esssenziale in qualsiasi opera d’arte.
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