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Il rapporto tra tecnologia e arte (10) – Wissengewächs – un’installazione di Laurent Mignonneau e Christa Sommerer

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Dopo aver stupito il mondo della scienza e dell’arte nel 1992 con il progetto “Interactive plant growing“,  Laurent Mignonneau e Christa Sommerer (francese lui, austriaca lei), bissano e realizzano Wissengewächs, una facciata interattiva con 16 schermi che reagisce ai movimenti dei fruitori generando realtà virtuali vegetali.

Questa installazione è stata progettata da Mignonneau e Sommerer per la Città della Scienza a Braunschweig, Germania nel 2007. E’ ospitata nella piazza del duomo della città, all’interno di una biblioteca in cui i cittadini di Braunschweig possono scambiare i loro libri  in materia di scienza, con l’obiettivo di coinvolgerli nell’approfondimento delle discipline scientifiche.

La superficie esterna della Serra è dotata di 16 Schermi interattivi progettati e realizzati dai due artisti e dotati di sensori che misurano la presenza di movimenti: questi sono pilotati da un software appositamente ideato.
Come nella precedente installazione, l’interazione con i fruitori causa la crescita delle piante vitruali sugli schermi.
I passanti che attraversano a piedi lo spazio monitorato dai sensori, causano la crescita e la continua evoluzione di sempre  diversi giardini virtuali che rispecchiano la loro interazione con la facciata e vogliono rappresentare il concetto di crescita del sapere. Infatti il nome “Wissensgewächs” dato all’installazione significa letteralente Strumento di crescita della conoscenza.

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Il rapporto tra tecnologia e arte (8) – un essere transgenico come opera d’arte: GFP Bunny

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Eduardo Kac GFP Bunny

Alba, il coniglio transgenico creato da Eduardo Kac

Il progresso scientifico tecnologico del XX secolo ha portato conseguenze anche nel campo della biologia e della genetica. A partire dagli anni ’90, il genoma di molti esseri viventi, tra cui anche quello umano, è stato mappato, ed è ora possibile produrre degli animali ibridi mutanti detti transgenici,  che incorporano, cioè, geni appartenenti a differenti specie.
Non poteva non esplorare i nuovi orizzonti materializzati dalla ricerca genetica un bio-artista brasiliano, Eduardo Kac, di cui abbiamo già parlato qui, a proposito dei biotopi.

Nel 2000 nasce Alba, nota anche come GFP Bunny.

Alba, è il nome assegnato da Kac e dalla sua famiglia alla prima coniglietta transgenica fluorescente frutto di un esperimento privo di valore dal punto di vista scientifico ed economico, ma dalle importanti implicazioni artistiche.
Le tecniche usate sono pratica comune da alcuni anni in qualunque laboratorio di genetica. E’ stata creata nel febbraio 2000 presso l’istituto di Ricerca Agronomica francese; nel genoma di Alba sono stati inseriti geni di una medusa  (Aequorea Victoria) la cui proprietà è quella di emettere una luminosità fluorescente nelle profondità degli oceani. E’ albina, ma sotto una lampada di Wood e di notte, diventa fluorescente.
L’opera d’arte, con GFP Bunny di Kac non è più un artefatto, ma un essere vivente in cui il medium e il soggetto coincidono.

E’ interessante riportare la definizione che l’artista stesso dà dell’arte transgenica:

É una forma di arte innovativa basata sull’uso di tecniche di ingegneria genetica per creare esseri viventi unici.
Non c’è l’arte Transgenica senza un impegno consolidato e una responsabilità per la nuova forma di vita cosi creata.
Un impegno etico è esssenziale in qualsiasi opera d’arte.



Kac GFP Bunny Alba

Alba, illuminato con lampada di Wood, appare verde fluorescente

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